Il caso Facebook VS Apple


Ciao ragazzi!

In questo nuovo post volevo parlarvi di un episodio avvenuto recentemente, ovvero lo scontro tra Facebook e Apple in merito all'aggiornamento di quest'ultimo (iOS 14.5).
Rivolgendo uno sguardo al passato ricordiamo che Tim Cook (amministratore delegato di Apple) e Mark Zuckerberg (amministratore delegato, presidente e fondatore di Facebook) si erano "alleati" contro Android, ma con il passare degli anni, a causa anche del fenomeno Cambridge Analytica (in cui Facebook era stato accusato di aver contribuito alla raccolta di dati personali che non potevano essere utilizzati), i rapporti si sono logorati fino ad arrivare a qualche settimana fa, quando è scoppiata una vera e propria faida tra le due aziende. Ma approfondiamo il discorso.

Apple ha recentemente rilasciato il nuovo aggiornamento iOS 14.5 che introduce una nuova politica sulla privacy (App Tracking Trasparency): l'obbligo, per tutti gli sviluppatori di applicazioni, di creare un'etichetta che specifichi nel dettaglio come saranno usati e conservati i dati di tutti gli utenti di quell'app, in modo da garantire a questi di poter rintracciare tutto ciò che riguarda la privacy attraverso un documento facilmente comprensibile e sintetico, rispetto alle odierne informative privacy. In poche parole si potrebbe pensare a una maggiore tutela del consumatore e della sua privacy, ma Facebook non ci sta.

Il business dell'azienda gira tutto intorno ai dati dei consumatori e gli enti regolatori come il GDPR (General Data Protection Regulation; il regolamento dell'Unione europea riguardante la protezione dei dati personali e della privacy) potrebbero rendere gli algoritmi di Facebook meno efficienti, rendendo meno interessante anche il feed (fondamentale per le pubblicità). Nel momento in cui questa nuova politica dovesse essere visualizzata dall'utente, questo probabilmente sceglierà di rinunciare alla tracciabilità dei propri dati, delle proprie attività online e, allo stesso tempo, rinuncerà anche alle pubblicità in linea con i suoi interessi, che potrebbe causare una grande perdita di guadagno per Facebook e per tutte le piccole e medie aziende che "campano" grazie all'advertising. Dal pubblico dei consumatori questa nuova politica viene considerata ottimale per la propria privacy e di conseguenza viene messo in cattiva luce Facebook che, pur di non passare dalla parte del torto, ha persino acquistato delle testate giornalistiche per poter accusare Apple.

A mio parere, non credo che questa nuova politica di privacy possa nuocere gravemente a Facebook e alle aziende che usufruiscono dell'advertising nell'applicazione per il semplice fatto che le pubblicità continueranno ad esistere, forse in forma ridotta rispetto a prima, ma saranno comunque una fonte di guadagno continua nel tempo. Per i più informati potrebbe essere uno strumento di "personalizzazione" per evitare gli avvisi indesiderati e scegliere quali informazioni concedere e quali annunci visionare nel proprio feed e online. Da ciò si potrebbe ricavare un sistema pubblicitario più sicuro per gli utenti, diventati gestori dei propri dati personali, che garantisca la chiarezza delle finalità di ogni azienda.

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